Organic products

Sangiovese. Caratteristiche e storia di un vitigno e vino molto diffusi in Italia

Vitigno Sangiovese

Sangiovese un vitigno storico dell’Italia.

Da dove nasce il nome Sangiovese?

Credenze popolari narrano che il suo nome sia legato al Monte Giove, nei pressi di Santarcangelo di Romagna: per tale motivo il Sangiovese deriverebbe dalla storpiatura della parola “SanguisJovis”. In realtà, si tratta di un vitigno ad uva nera, sulle cui origini non si hanno notizie anteriori al 1500 D.C..

Il Sangiovese può essere considerato un vitigno autoctono?

Analisi ampelografiche e scientifiche condotte negli ultimi anni, hanno mostrato che è un vitigno autoctono generato nella zona circoscritta tra Firenze e Siena. Dopo il 1800 inizia a diffondersi nell’Italia centrale e successivamente in quella meridionale, diventando in meno di 200 anni il vitigno più coltivato nella Penisola.

Il Sangiovese è un vitigno molto diffuso in Italia?

Sì, entra infatti nella composizione dell’uvaggio di oltre 80 DOC e di moltissimi IGT, ed è alla base di vini rossi toscani conosciuti in tutto il mondo.

Il Sangiovese è quindi un solo vitigno diffuso in tutta Italia?

No, vi sono numerosissimi cloni del vitigno Sangiovese è come se si parlasse di una grande famiglia diversificata che tutt’ora ammonta a circa 40 cloni ufficialmente omologati e utilizzati. Queste varianti possono essere ricondotte a due grandi tipologie: una ad acino grosso che comprende le qualità maggiormente coltivate in Toscana (Brunello Montalcino, Montepulciano, Chianti) e una ad acino piccolo coltivata prevalentemente in Emilia Romagna e nelle altre regioni, anche se entra a far parte del disciplinare di produzione del Morellino di Scansano, noto rosso toscano.

I vini Amaranto, Sangiovese in purezza, e Amarcarato, Sangiovese in purezza barricato, vengono prodotti nell’azienda QUERCIALUCE con il Sangiovese grosso, tipico della Toscana.

Quali sono le caratteristiche di produzione comuni ai vari cloni si Sangiovese?

Il Sangiovese si presta bene sia a produrre vini giovani e di pronta beva, molto colorati visto la notevole quantità di antociani presenti nella sua buccia, sia alla produzione di vini più longevi che, per mezzo della maturazione in botte, riescono a smorzare la sua spiccata e caratteristica acidità e la sua ben nota tannicità (Vedi anche Vitigni e tannini e Tannini e vino), rendendolo così un vino molto apprezzato e complesso.

Alla vista può presentarsi di colore rosso rubino intenso specialmente nei sangiovesi più giovani, mentre dopo un lungo invecchiamento si può giungere fino a tonalità granate o aranciate.

E quali sono le caratteristiche sensoriali comuni?

Gli aromi del Sangiovese (Parliamo di aroma anche in Aroma e gusto. Intervistiamo il Dottor Filippo Nicosia esperto in tema di aromi e gusto, Aroma e vino, Aroma e gusto. Cosa sono e come funzionano) sono prevalentemente orientati ai frutti rossi e neri tra cui spiccano amarena, fragola, mora, prugna e mirtillo. In base alle modalità di coltivazione e di maturazione dell’uva può possedere anche aromi floreali, specialmente quello di violetta e di rosa.

Inoltre se il vino, dopo la fermentazione alcolica (Cos’è la fermentazione? Ne parliamo qui e qui per la fermentazione nella produzione dello spumante), viene fatto maturare in botti (in francese chiamate barriques), potranno essere espressi aromi terziari tostati e speziati, tanto più intensi quanto più il vino è tenuto a contatto con il legno. La nostra offerta del vino Sangiovese barricato Amarcarato la trovi qui.

The following two tabs change content below.
Share this post
  , , , ,