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IL TAPPO QUESTO SCONOSCIUTO 2: LA PLASTICA

I tappi per chiudere le bottiglie di vino sono solo in sughero?

No, vi sono altri materiali di uso corrente per tappare le bottiglie: ad esempio il tappo corona o il tappo vite in alluminio, il tappo in vetro e quello in plastica.

I tappi a vite sono diffusi?

Una delle più recenti innovazioni in campo di tappi da vino è il Tappo a vite. In Nuova Zelanda e in Svizzera circa il 70% dei vini è imbottigliato in questo modo. La parte esterna è in alluminio e la parte interna in plastica o derivati per assicurare la tenuta all’aria. Quest’ultima è abbastanza controversa, infatti deve esserci una microssigenazione che al contempo non deve essere esagerata e i dati sono contrastanti. In ogni caso per consumi di vino nell’arco dell’anno è ampiamente accettata.
Una variante più conosciuta sono i tappi corona, simili a quelli per le bibite. Le caratteristiche sono simili a quelli a vite. Dobbiamo considerare che nel caso dello spumante metodo classico, il periodo di permanenza sui lieviti viene svolto quasi sempre in bottiglie tappate con tappi corona e bidule.

E i Tappi di vetro sono a tenuta?

I Tappi di vetro hanno la caratteristica di avere un anello di plastica a tenuta che non lascia passare aria o altro. Essi non necessitano di cavatappi poiché si tolgono con estrema facilità dopo aver rimosso la fascetta protettiva. Ovviamente, come i tappi a vite, sono indicati per tipologie di vino che devono esser consumati giovani.

Vediamo ora i tappi in plastica.

Dire tappi di plastica è sminuente per tutte le ricerche svolte in questo campo.
D’altro canto la produzione dei polimeri plastici è accentrata veramente tra poche multinazionali (BASF, Du Pont, Shell, Montedison, ecc.) che propugnano fortemente la diffusione e l’uso dei materiali alternativi. Certo lascia un po perplessi tappare un vino con materiali prodotti da questi colossi della chimica! Però, numerose sono le aziende che hanno applicato queste conoscenze per produrre tappi sintetici per vino, noti sul mercato internazionale sotto diversi nomi o marchi: Neocork, Supercap e tante altre ancora.

Quali sono gli aspetti positivi dell’utilizzo di tappi in plastica per il vino?

I fautori snocciolano le seguenti caratteristiche: assenza di alterazioni del vino, resistenza meccanica e facilità d’estrazione, tenuta ai liquidi, inerzia chimica, impermeabilità ai gas, costanza di specifiche, innovazione nella presentazione e possibilità di colorazione. Circa la sicurezza igienica nell’uso alimentare, i prodotti offerti danno ampie garanzie di rispetto delle cessioni e ai costituenti (norme europee ed americane ); inoltre sono materiali che possono essere riciclati.

Quale è la composizione chimica?

La tutela dei brevetti e la ritrosia dei fabbricanti a esplicitare le formule non contribuiscono a dare chiarezza sulla composizione dei tappi sintetici. Le possibili tecnologie di produzione sono varie, come pure le materie prime e le loro specifiche. In genere si tratta di termopolimeri plastici, elastomeri e schiume a base di etilene, propilene, uretano, siliconi o loro copolimeri, aggiunti di opportuni additivi (agenti polimerizzanti, di espansione, leganti, nucleizzanti, catalizzatori, ecc.), progettati e costruiti per avere una struttura cellulare omogenea o a geometria variabile.

Quali sono le problematiche da risolvere nella fabbricazione di un tappo di plastica?

Il problema dei tappi in plastica investe principalmente problemi già risolti con il sughero: accessibilità al cavatappi, permeabilità all’aria o ai gas durante tappatura, compressione del prodotto durante imbottigliamento ed espansione successiva nel collo di bottiglia, permeabilità all’aria, ma non troppo etc insomma tanti problemi da risolvere per questi materiali.
Il costo in compenso è inferiore, normalmente.
Altro problema è che la parte esterna deve essere liscia, mentre la parte interna del tappo deve essere spaziata con struttura che permette elasticità e passaggio di aria in modo limitata.Per rendere espanso il tappo al suo interno si usa una miscela di prodotti che producono co2 durante lo stamapaggio dei tappi, creando lacune all’interno del tappo. La densità ottimale è 0,5 g/ml, per il sughero è 0,2 g/ml.

Quale è il confronto con il sughero?

Nei tappi di plastica la fuoriuscita di liquido dalla bottiglia è esclusa (colatura). La permeabilità all’aria è molto inferiore rispetto a quella del sughero, specie nella conservazione con bottiglia verticale; pertanto l’evoluzione del vino è senza fenomeni ossidativi.Alcuni tappi sintetici permettono però uno lieve scambio con l’esterno paragonabile al sughero. In ogni caso si previene il pericolo della comparsa del difetto da tricloroanisolo.

Un effetto non desiderato dei tappi di plastica?

Per i tappi sintetici di plastica vi è spesso un ritorno elastico più rapido del sughero con incarcerazione di maggior quntitativo di aria, per cui si consiglia l’uso di gas inerti durante l’imbottigliamento o l’aumento delle dosi di so2 nel vino.

Quale è il rapporto tra i vini naturali e il tappo di plastica?

Ovviamente per chi produce vini naturali, l’uso di un tappo in plastica non è accettabile, anche se il prodotto di plastica è considerato riciclabile.

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Enologo e medico. Laureato in viticoltura e enologia, in medicina e chirurgia. Sono anche su Google +

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