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Il gusto del vino e i farmaci.

Oggi riparliamo di gusto

Abbiamo già letto quanto il gusto possa essere variabile tra le persone o anche nel tempo nella stessa persona, eppure pochi sanno che i farmaci possono far cambiare il gusto dei cibi e del vino.
Ipogeusia, disgeusia, fantageusia hanno il significato di alterazione del gusto.

Possono dei farmaci alterare il sapore del vino?

Alcuni antipertensivi, come gli aceinibitori, farmaci molto comuni per la pressione alta che assumono migliaia di persone, possono dare alterazione di sapore quando beviamo il vino.
La particolarità sta nel fatto che, spesso, questi farmaci vengono assunti per molto tempo e quindi il paziente non si rende più conto dell’alterazione, in quanto considera quel sapore che sente come quello vero e non si accorge che è alterato.
Solo quando ci si confronta con altre persone si possono definire gusti diversi dello stesso vino e capire che il proprio palato sta tradendo.

Quali sono i farmaci che possono indurre una alterazione del gusto?

Abbiamo già detto degli antipertensivi, ma ci sono anche i disinfettanti urinari, gli antidepressivi, i beta bloccanti, farmaci anti aritmici molto comuni. E poi il salbutamolo per gli asmatici e, oggi molto usati, i bisfosfonati somministrati nei diversi casi di osteoporosi.Come si vede molti farmaci e molto usati.

Tutti coloro che assumono questi farmaci hanno alterazione del gusto?

No, per fortuna non tutte le persone che assumono questi farmaci sviluppano le alterazioni del gusto, le statistiche affermano, mediamente, che il 10 % di coloro che assumono i farmaci possono avere la reazione anomala. E’ interessante notare, però, che non tutti capiscono che il proprio gusto è alterato, ma percepiscono il loro come il gusto esatto. Ad esempio in una degustazione ho sentito una persona affermare che sentiva il vino un po metallico, gli altri presenti no. Ho chiesto a questa persona se assumeva dei farmaci e la sua riposta è stata affermativa. Si è molto meravigliato perché non pensava che questo gusto particolare, che sentiva solo lui, potesse dipendere dai farmaci assunti.

Ma i gusti sono sempre i 5 definiti?

Ne abbiamo parlato in un precedente articolo e sinceramente penso che le papille gustative non percepiscano solo i cinque gusti classici. Oggi molti studi sono indirizzati all’identificazione di nuovi gusti ad esempio il metallico, il grasso, il frizzante e l’alcalino. Sono convinto che altri gusti sono alle porte, ma lasciamo agli studiosi il tempo di indicarceli.

Quindi sono le papille gustative che sentono il gusto.

In effetti tutto il nostro sistema di percezione di gusto – aroma dipende dall’olfatto. L’identificazione dei sapori e delle sensazioni gustative è quasi nulla in assenza di olfatto. Un esempio per tutti: quante volte abbiamo sentito dire : ” ho il raffreddore, non sento il gusto”. Questa frase definisce molto bene il concetto: senza naso i gusti sono alterati notevolmente.

Quale può essere la conclusione?

La conclusione è che il gusto delle persone può essere influenzato da altri fatti come la vista, il tatto, l’ambiente, e non da ultimo il cibo e i farmaci. Quindi se percepiamo una modificazione del gusto ricordiamoci che puo dipendere da alterazioni dell’olfatto o dall’assunzione di farmaci: chiediamo subito al medico una visita specialistica e /o la sostituzione dei farmaci con altri efficaci allo stesso modo, ma privi di questo effetto collaterale.

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Enologo e medico. Laureato in viticoltura e enologia, in medicina e chirurgia. Sono anche su Google +

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